Ibanez SIX70FDBG
Inviato: 03/ott/2015, 10:59
Ibanez, marchio molto discusso.
C'è chi dice che "va bene solo per il metal", e chi dice che "va bene per farci tutto".
Ad ogni modo, il marchio fa venire in mente chitarrone fluo suonate da capelloni cotonati.
Per cui, uno ci rimane un po' di sale quando a catalogo si trova davanti questa chitarra qui:
Strumento talmente particolare che ha subito catturato la mia attenzione.
Rimugina, risparmia, vendi qualcosina e discuti con la moglie, alla fine l'ho portata a casa.
E' una SIX70FDBG... che???? Più lungo no? Allora, "S" sta per "Saber", tipico shape Ibanez. "I" per la serie "Iron Label", a cui segue la "X" che indica un top figurato in legno esotico, "70" è il classico codice Ibanez per indicare la configurazione HSH ma senza la pickguard, "FD" non l'ho trovato ufficialmente ma dovrebbe essere riferito al ponte fisso e "FB" è il top in bubinga
Semplice, no?
La chitarra è, in sostanza, una classica S con body in mogano (io ho contato 4 pezzi dalle venature, tre più o meno equivalenti e un quarto più piccolo nella parte inferiore) con top in bubinga, finitura natural (lo spessore del top è di circa 1 millimetro, ben visibile dalla cavità della presa jack). Insomma, per capirci, il body non è quello di una Prestige, e vabbè, ce ne faremo una ragione.
L'estetica però è ottima, non ci sono imperfezioni di rilievo (solo in un punto, sulla mia, la vernice è leggermente più opaca, mezzo cm quadrato sotto al pickup al manico visibile in controluce). L'estetica del body è impreziosita da un bel binding in abalone. Essendo una S, il body è estremamente sottile e comodo.
Il manico è decisamente "anomalo" per una Ibanez. E' un Wizard Nitro, in acero/bubinga. In primis, la finitura è satinata (cuoricino per Ibanez, odio i manici verniciati lucidi). In più, nonostante lo spessore slim tipico della casa, le proporzioni particolari lo rendono piuttosto "cicciotto" al tatto, molto comodo e poco "stancante". E' un manico realizzato apposta per la serie Iron Label (di cui farò un breve commento fra poco). Devo dire che rispetto al classico Wizard ci sono un po' di differenze, ma in definitiva io personalmente (non prendetelo come riferimento assoluto) lo trovo leggermente più vintage.
La tastiera, udite udite, è in ebano. Nera, lucida, compattissima, un'autostrada. Il radius da 400 mm la rende praticamente piatta, e questo non è per nulla vintage... ci mettiamo anche i tasti jumbo, e si vola. 24 tasti, senza segnatasti (ci sono però ovviamente i classici punti laterali, più che sufficienti per orientarsi). Tasti ben rifiniti, non proprio perfetti (ho riscontrato sulla mia una leggera imperfezione al diciottesimo sul mi cantino, se tengo l'acion al minimo mi ammazza un po' il sustain sui bending, ma basta alzarlo di pochissimo per risolvere) ma niente che comprometta la suonabilità. Anche qui ci rendiamo conto che non abbiamo in mano una Prestige, ma la chitarra si lascia suonare in tutti i modi ed è possibile tirare action decisamente basse anche senza intervenire sul truss rod. Il giunto è il classico AANJ Ibanez (4 boccole indipendenti), molto sagomato e arrotondato, che consente il classico ottimo accesso ai tasti più alti.
Il ponte, altra stranezza per la casa giapponese amante del flottante puro, è fisso. Un Gibraltair II, ponte semplice che però ha alcune features interessanti. La posizione dei fori per le corde passanti nel body, diversa per cantini e corde avvolte, la posizione offset delle brugole per l'intonazione (che permette una ampia escursione delle sellette per l'intonazione... cosa secondo me pensata per l'utilizzo di scalature belle spesse), le sellette regolabili in modo totalmente indipendente). Sul materiale non saprei... con il tempo vedremo se regge.
La paletta ha la stessa finitura del body (bubinga con binding in abalone), meccaniche non marcate che comunque tengono, e capotasto che sembra in grafite ma secondo me è in plastica.
I pickup sono dei DiMarzio. Tone Zone al ponte, True Velvet centrale, Air Norton al manico. Un trio classico per la casa giapponese sul quale non spenderò altre parole.
La chitarra, come detto, fa parte della serie Iron Label, ed è Made in Indonesia. La Iron Label, come dichiarato da Ibanez, dovrebbe essere una serie pensata esclusivamente per il metal "pesante". Il mio commento in merito, riguardo a questo specifico modello, è: "Mah!!". Nel senso che questa, a parere mio, è un'ottima chitarra da rock-hard-metal. Ma non ha niente che la spinga esplicitamente verso generi estremi. I pickup consentono un'eccellente combinazione di suoni, le posizioni intermedie danno puliti decisamente squillanti, i full humbucker hanno definizione ma rimangono belli "cicci". Sono pickup dall'output elevato, ma non mostruoso, e sono AlNiCo5, e non ceramici.
Il corpo in mogano e la tastiera in ebano conferiscono un po' più di "bottom end", ma lo strumento rimane bilanciato e ci si suona di tutto con profitto (cercherò di caricare a breve qualche sample). Senza contare l'estetica vintage ed elegante che forse non quadra alla perfezione con band che fanno facepainting
Sottolineo anche che la chitarra è una piuma (2,8 kg!!!), e grazie alle corde passanti ha un sustain infinito (il mi grave, lasciato suonare senza ampli, vibra in modo chiaramente udibile per più di 30 secondi).
Il tutto per un prezzo che oscilla dai 700 agli 800 euro, la metà di una Prestige. Il rapporto qualità/prezzo è più che adeguato, le leggere imperfezioni che ho riscontrato sono cosa da poco per uno strumento che permette veramente di divertirsi!!
Qualche immagine in più qui: https://www.facebook.com/media/set/?set ... 148&type=1
C'è chi dice che "va bene solo per il metal", e chi dice che "va bene per farci tutto".
Ad ogni modo, il marchio fa venire in mente chitarrone fluo suonate da capelloni cotonati.
Per cui, uno ci rimane un po' di sale quando a catalogo si trova davanti questa chitarra qui:
Strumento talmente particolare che ha subito catturato la mia attenzione.
Rimugina, risparmia, vendi qualcosina e discuti con la moglie, alla fine l'ho portata a casa.
E' una SIX70FDBG... che???? Più lungo no? Allora, "S" sta per "Saber", tipico shape Ibanez. "I" per la serie "Iron Label", a cui segue la "X" che indica un top figurato in legno esotico, "70" è il classico codice Ibanez per indicare la configurazione HSH ma senza la pickguard, "FD" non l'ho trovato ufficialmente ma dovrebbe essere riferito al ponte fisso e "FB" è il top in bubinga
Semplice, no?
La chitarra è, in sostanza, una classica S con body in mogano (io ho contato 4 pezzi dalle venature, tre più o meno equivalenti e un quarto più piccolo nella parte inferiore) con top in bubinga, finitura natural (lo spessore del top è di circa 1 millimetro, ben visibile dalla cavità della presa jack). Insomma, per capirci, il body non è quello di una Prestige, e vabbè, ce ne faremo una ragione.
L'estetica però è ottima, non ci sono imperfezioni di rilievo (solo in un punto, sulla mia, la vernice è leggermente più opaca, mezzo cm quadrato sotto al pickup al manico visibile in controluce). L'estetica del body è impreziosita da un bel binding in abalone. Essendo una S, il body è estremamente sottile e comodo.
Il manico è decisamente "anomalo" per una Ibanez. E' un Wizard Nitro, in acero/bubinga. In primis, la finitura è satinata (cuoricino per Ibanez, odio i manici verniciati lucidi). In più, nonostante lo spessore slim tipico della casa, le proporzioni particolari lo rendono piuttosto "cicciotto" al tatto, molto comodo e poco "stancante". E' un manico realizzato apposta per la serie Iron Label (di cui farò un breve commento fra poco). Devo dire che rispetto al classico Wizard ci sono un po' di differenze, ma in definitiva io personalmente (non prendetelo come riferimento assoluto) lo trovo leggermente più vintage.
La tastiera, udite udite, è in ebano. Nera, lucida, compattissima, un'autostrada. Il radius da 400 mm la rende praticamente piatta, e questo non è per nulla vintage... ci mettiamo anche i tasti jumbo, e si vola. 24 tasti, senza segnatasti (ci sono però ovviamente i classici punti laterali, più che sufficienti per orientarsi). Tasti ben rifiniti, non proprio perfetti (ho riscontrato sulla mia una leggera imperfezione al diciottesimo sul mi cantino, se tengo l'acion al minimo mi ammazza un po' il sustain sui bending, ma basta alzarlo di pochissimo per risolvere) ma niente che comprometta la suonabilità. Anche qui ci rendiamo conto che non abbiamo in mano una Prestige, ma la chitarra si lascia suonare in tutti i modi ed è possibile tirare action decisamente basse anche senza intervenire sul truss rod. Il giunto è il classico AANJ Ibanez (4 boccole indipendenti), molto sagomato e arrotondato, che consente il classico ottimo accesso ai tasti più alti.
Il ponte, altra stranezza per la casa giapponese amante del flottante puro, è fisso. Un Gibraltair II, ponte semplice che però ha alcune features interessanti. La posizione dei fori per le corde passanti nel body, diversa per cantini e corde avvolte, la posizione offset delle brugole per l'intonazione (che permette una ampia escursione delle sellette per l'intonazione... cosa secondo me pensata per l'utilizzo di scalature belle spesse), le sellette regolabili in modo totalmente indipendente). Sul materiale non saprei... con il tempo vedremo se regge.
La paletta ha la stessa finitura del body (bubinga con binding in abalone), meccaniche non marcate che comunque tengono, e capotasto che sembra in grafite ma secondo me è in plastica.
I pickup sono dei DiMarzio. Tone Zone al ponte, True Velvet centrale, Air Norton al manico. Un trio classico per la casa giapponese sul quale non spenderò altre parole.
La chitarra, come detto, fa parte della serie Iron Label, ed è Made in Indonesia. La Iron Label, come dichiarato da Ibanez, dovrebbe essere una serie pensata esclusivamente per il metal "pesante". Il mio commento in merito, riguardo a questo specifico modello, è: "Mah!!". Nel senso che questa, a parere mio, è un'ottima chitarra da rock-hard-metal. Ma non ha niente che la spinga esplicitamente verso generi estremi. I pickup consentono un'eccellente combinazione di suoni, le posizioni intermedie danno puliti decisamente squillanti, i full humbucker hanno definizione ma rimangono belli "cicci". Sono pickup dall'output elevato, ma non mostruoso, e sono AlNiCo5, e non ceramici.
Il corpo in mogano e la tastiera in ebano conferiscono un po' più di "bottom end", ma lo strumento rimane bilanciato e ci si suona di tutto con profitto (cercherò di caricare a breve qualche sample). Senza contare l'estetica vintage ed elegante che forse non quadra alla perfezione con band che fanno facepainting
Sottolineo anche che la chitarra è una piuma (2,8 kg!!!), e grazie alle corde passanti ha un sustain infinito (il mi grave, lasciato suonare senza ampli, vibra in modo chiaramente udibile per più di 30 secondi).
Il tutto per un prezzo che oscilla dai 700 agli 800 euro, la metà di una Prestige. Il rapporto qualità/prezzo è più che adeguato, le leggere imperfezioni che ho riscontrato sono cosa da poco per uno strumento che permette veramente di divertirsi!!
Qualche immagine in più qui: https://www.facebook.com/media/set/?set ... 148&type=1