Recensione Gibson Les Paul Studio Red Wine
Inviato: 12/gen/2014, 17:14
Ciao a tutti!\nVorrei recensire oggi la mia "nuova" chitarra nella speranza che la mia esperienza possa aiutare chi come me cerca opinioni su questo modello in particolare.\nStò parlando della Gibson Les Paul Studio red wine gold hardware (anno '95, quasi una mia coetanea ) presa usata da un ragazzo della zona per 600 euro compresa custodia rigida non originale ma molto bella.\nLinko una foto presa da internet non avendo l'opportunità di caricarne di mie per il momento.\nhttp://medias.audiofanzine.com/images/normal/gibson-les-paul-studio-wine-red-w-gold-hardware-449076.jpg\n\nVi chiederete la necessità di recensire una chitarra comunissima come la Studio, ebbene lo faccio sia perchè su questo modello ci sono parecchi pregiudizi e idee sbagliate dovute al fatto che molti la scambiano con la più moderna Studio Faded sia perchè la maggior parte delle recensioni sulla rete sono fatte da gibsonari appassionati da quanto ho visto, essendo un ormai ex utilizzatore di sole chitarre moderne e ultraveloci potrei aiutare chi decide di passare a questo modello che ne è l'antitesi per eccellenza.\nPrima di cominciare voglio specificare alcune cose:\n\n-E' la mia prima recensione, cercherò di essere più imparziale possibile, motivo per cui ho aspettato un pò a parlarne.\n-Le mie idee sono basate solo su esperienze personali, quindi prendete le mie parole più come il consiglio di un amico musicista per hobby piuttosto che la verità assoluta \n-Quando scrivo tendo ad essere prolisso \n\nOra passiamo a parlare di questa bella chitarrozza.\nCome forse qualcuno di voi saprà ero alla ricerca già da un pò di una chitarra "principale" con sostituire la mia Ltd m200fm causa cambio genere e sonorità.\nPrima di questa ho preso in considerazione parecchie chitarre, sempre sul modello LP, tra cui le varie LTD eclipse, Vgs Eruption, Vintage, Gibson faded ecc... ma alla fine c'era sempre un qualcosa che non mi piaceva, ossia il manico.\nPartiamo da questo, se non siete amanti dei manici ciccioni state alla larga da questa chitarra perchè al contrario degli ultimi modelli studio come LPJ e simili quello di questa signorina è davvero bello grosso.\nManico e corpo incollati sono tutti e due in mogano, tastiera in palissandro con dei bellissimi segnatasti e top in acero, un pò sottile ma comunque si fà vedere, creando una sorta di mini-binding naturale sui fianchi.\nQuesto modello di Studio fino ai primissimi anni 2000 NON ha camere tonali o fresature di alleggerimento come si legge su internet, basta alzare una faded e questa insieme per rendersi conto della differenza di peso.\nI pick up montati di serie sono un'accoppiata standard, ossia i 409R/498P, personalmente AMO alla follia il pick up al manico perchè restituisce quella rotondità di suono che ci si aspetta da una LP, quello al ponte un pò meno essendo tendente a suoni più graffianti, azzarderei quasi da Sg ma comunque non sottilissimi, molto spinti e adatti a suoni hard.\nIl sustain è davvero notevole, anche con i bending più cafoni la nota si mantiene viva per un pò anche sul clean.\nLe meccaniche sono le Gibson Deluxe, riedizione delle vecchie Grover Deluxe, esteticamente si riconoscono dal tulipano della chiavetta più tendente al verdognolo che al crema. \nDevo ammettere che sono il punto debole di questa chitarra, non perchè non mantengano l'accordatura come si dice ma perchè non sono sensibilissime al movimento e sono leggermente scattose.\nAltra cosa da mettere in chiaro è che il capotasto non è in plastica come si pensa (probabilmente il mio modello è uno degli ultimi che non lo montava di serie ma potrei sbagliarmi).\nLa suonabilità diventa difficoltosa intorno al 15°/17° tasto, ma se prendi una Les Paul lo dai per scontato.\nLa verniciatura è di un bellissimo rosso scuro (quello in foto sembra molto più chiaro), davvero identico a quello del vino come dice il nome, e nonostante gli anni è ancora perfetta sul top.\nL'hardware è di un color oro brillante, che dona allo strumento un senso di eleganza. Anche questo nonostante gli anni è quasi nuovo.\nL'elettronica non mi ha dato nessun problema, il selettore funziona perfettamente e i pot sono morbidi e sensibili, ottimi per passare da un leggerissimo overdrive alla distorsione più infame partendo dallo stesso suono.\nIl battipenna montato di serie è un vero pugno nell'occhio essendo grezzo e sottile, appena avrò voglia lo sostituirò con un altro Gibson originale, di quelli con il binding bianco sui bordi.\nDa segnalare anche che i reggicinghia sono davvero minuscoli e rischiano di far staccare la tracolla (ne ho provate 3 e ho sempre lo stesso problema dopo un pò) infatti li sostituirò quanto prima con degli strap-lock (si trovano a partire dai 3 euro).\n\nCome dicevo la chitarra da molti viene scambiata o paragonata alla Studio faded, non me ne vogliano i proprietari di questa chitarra qui sul forum ma siamo a due livelli completamente diversi.\nHo fatto una prova con due Faded differenti di amici (una dei primi modelli worn brown e l'altra anno 2012) e la mia.\nLa risposta della chitarra alla plettrata è completamente differente, sia in ampli che da spenta, stessa cosa nella cura della lavorazione dello strumento.\nOgni accordo, ogni arpeggio, ogni singola nota è una goduria per le orecchie e per le dita, la pienezza dello strumento amplifica ancora di più il tutto, una suonabilità così prima l'avevo provata solo con una Standard.\nATTENZIONE ho detto SUONABILITA' non suono, non ho fatto un confronto diretto tra le due e non voglio sparare minchiate, c'è chi giura che suonino perfettamente identiche ma ci credo davvero poco.\nIl mio consiglio è: se avete trovato una di queste Studio anni 90 in buone condizioni sul mercatino e state facendo il pensiero di prenderla non lasciatevela sfuggire, ma occhio alle riparazioni o ai setup caserecci che hanno potuto subire negli anni, ci sono un bel pò di furboni che vendono queste LP con paletta ri-incollata a prezzi molto più alti di quella che ho preso io...\nSpero questa mia recensione possa servire a qualcuno prima o poi \nCiao ragazzi!