Recensione Blade California Custom
Inviato: 21/mag/2012, 10:38
Buongiorno e buontutto a tutti\n\ncome promesso eccomi a recensire una signora chitarra made in switzerland che ho avuto il piacere di provare abbastanza a fondo questo sabato mattina, concessami dal mio amigos Adriano, che l'ha ottenuta a sua volta dal fratello giancarlo, dell'equipe di Blade UK.\n\nVabè, fatti i preambuli, lasciate che vi annoi con le mie annose recensioni \n\nGear:\n\nBlade California custom come quella che vedete in qesta foto qui ----> \nFender Mustang III (100W)\nVox Tonelab LE\nUn magazzino intero completamente vuoto e suonabile a palla\n\nDi questa chitarra esiste una splendida recensione fatta da TIBIUCCIO, che sicuramente ne sa piu di me, ma volevo comunque dare qualche notizia in prima persona visto che 1) la chitarra merita davvero 2) è ormai una perla abbastanza rara\n\nPassiamo velocemente alle impressioni:\n\nEstetica: una stratocaster con manico e paletta moderni, niente battipenna a favore di un bellissimo Top dall'effetto liquid sparkle, una verniciatura da brivido davvero ben eseguita e i vani dell'elettronica perfettamente realizzati senza minime sbavature. Il vano inferiore presenta 4 piccole viti a taglio che permettono l'equalizzazione del suono, selezionabile poi dal microswitch a leva presente tra le manopole del tono e del volume.\nL'unico neo che ho trovato, ma lo è per me, è la verniciatura della paletta, poichè rimane vistosa la diversa essenza del legno, inoltre la parte inferiore della paletta gode di una verniciatura a sbalzo (che quindi scavalca la spalla della paletta) realizzata in modo non troppo bello, passa dal legno alla verniciatura senza alcun elemento di contrasto. Per carità... ripeto che è un difetto SOLO PER ME, ma che ci vuoi fare? Ci tengo a questi particolari.\n\nMeccanica: Ponte non falcon molto bello (particolare l'articolazione che permette un pieno contatto e sustain a zero, e la possibilità tramite rinvii di usufruire anche dell'azione inversa), con un tremolo bar avvitato, e dall'accordatura impeccabile, merito anche delle chiavi sperzel di serie che rendono giustizia ad uno strumento con un bilanciamento OTTIMO.\nLa manopola del volume è normale, quella del tono è dotata di un booster push-pull dalla funzionalità impressionante, si sente un casino la diferenza tra i due settaggi... ps: funziona solo con l'HB al ponte (giustamente), un normale ma ben customizzato LH-55. Secondo me hanno ottimizzato un casino l'elettronica per far suonare così bene questo pick-up.\nI due SC cetrale e neck sono di una qualità splendida, mi sono trovato a fare arpeggi e fraseggi funky e l'impressione è stata positivissima, un ottimo output legato a un ottima risposta al tocco, con un twang spesso ma non fastidioso, completamente personalizzabile usando l'equalizzazione quick e il tono.\nLa selezione dei pick-up avviene tramite il classico parallel switch a 5 vie, molto morbido e posizionato in un punto molto comodo da raggiungere.\nIl selettore dell'EQ invece, seppur molto tattico e davvero utile, non è raggiungibile in maniera naturale, serve abituarsi insomma.\n\nManico: la tastiera in ebano è molto bella,22 tasti, e molto liscia, rende tutto molto famigliare. Realizzata davvero molto bene, come i frets, di gran lunga i più limpidi e docili che abbia mai provato, c'è da dire che prima di provarla è stata rettificata da un bravo liutaio, forse di serie non sono così amichevoli, ma tant'è che questa lo era \nLa forma del manico mi è sembrata più a D che a C come scrivono ovunque, ma è il classico feeling da manico Fender, quindi molto sfruttabile per tutte le mani e verniciato in un trasparente lucido poco corposo, cosicchè non da l'effetto del classico verniciato (che odio).\nIl truss rod si regola dall'ultimo tasto, smuovendo una coverina situata proprio sulla tastiera. Due vitine nere e taaaaac, il gioco è fatto. Aldilà dell'utilità tecnica (che non ho potuto apprezzare) ho trovato la soluzione molto gradevole dal punto di vista estetico, soprattutto l'assenza del classico buco + cover in genere situato dopo il capotasto, che regala alla pregevole verniciatura della paletta un tocco di eleganza in più.\n\nCorpo: molto bilanciato, frassino con top acero fiammato, ma il peso sembra lo stesso di una strato in ontano, la forma classica da strato non mi piace, ma onore al merito perchè è realizzato davvero benissimo, e l'assenza del classico enorme pick-guard avvicina questo strumento ai miei rocckettari gusti estetici. Le spalle leggermente più curvate e dimesionate, danno l'impressione che l'imbraccio sia piu comodo di una strato.\nIl top, come dicevo, è piatto. Realizzato con una essenza molto bella di acero, non saprei definirla, mi ha dato l'impressione di guardare uno specchio d'acqua cristallina e leggermente mossa, cavoli è una figata!!!\n\nConsiderazioni sul suono: Che dire? versatilissima. Il fatto che la mano scorra in modo facile e intuitivo, arriva direttamente nei pick-up perchè la pasta sonora è completa ed esente da qualsivoglia stridio o rumore elettronico (segno di un buon isolamento), è tutto lì il segreto. La tua mano entra nei microfoni ed esce dal cono. Una esperienza di suono diretto davvero impreggiabile, esattamente quello che ti aspetti da uno strumento che al suo tempo era cartellinato la bellezza di 5 milioni di lire!!!\nPiccola nota: abbiamo suonato qualche pezzo blue con l'utilizzo del SC centrale... ragazzi... una les paul ammeregana non farebbe di meglio!!\n\nHo mastruppato la suddetta opera d'arte utilizzando il mio mustang III con i suoi preset, passando dai twin reverb, ai british rock fino ad arrivare agli hi-gain americani, e si è comportata in modo polposo e melodico con tutti i settaggi da me creati nel tempo. Non contento, ho schiaffato la Vox tonelab nel return del Mustang III per assaggiare il suo comportamento in presenza di una effettistica indiretta, scoprendo che il risultato è ancora migliore (ovviamente) carico di armonici naturali e con una silenziosità elettronica invidiabile. Insomma... avete capito che mi sono innamorato di questa bella svizzera dagli occhi blu?\n\nSicuramente una alternativa alla Strato, di concezione modernissima, capace di spaziare su tutti i generi, bhe forse non il metal core odierno, ma sicuramente tutto il resto lo fai al 100%.\n\nsono scioccato!!!