Recensione "in Tomorrow Hid Yesterday" Dei Koi

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walter
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26/lug/2012, 19:30

Continuano le recensioni di album e gruppi sconosciuti o poco conosciuti ma meritevoli di attenzione. Oggi vi parlo un po' degli svedesi Koi, e del loro disco di esordio, intitolato "In tomorrow hid yesterday". Già dal titolo si può intuire l'importanza della "nostalgia del vissuto" nel percorso musicale che ci apprestiamo ad affrontare.\nLa traccia di apertura, "The rabbit", è musicalmente dolce, quasi culla l'ascoltatore; sarebbe una traccia tanquilla, se non intervenisse la voce di Patrik Andersson a ricordarci del progressivo decadimento che il tempo produce in ogni cosa, dagli oggetti fisici ("Now your statue stands tall / In time it'll shatter and fall") alla mente umana ("the rabbit you will come to catch / But once you catch it will it even matter anymore?").\nSegue lo strumentale "Woodnote", una piccola ma interessante struttura strumentale che introduce l'ascoltatore e lo prepara, piano piano, alle successive tracce.\nLa terza traccia è "Terminal souls", che nei suoi nove minuti si occupa del "vissuto ormai dimenticato": alla voce di Andersson si uniscono la chitarra elettrica distorta ma molto delicata, un basso che senza troppi problemi crea un tappeto sonoro grigio e rarefatto, con l'aiuto validissimo delle tastiere (principali componenti del bellissimo quanto breve finale del brano) e della batteria.\nSegue "Navigated to the blank undrawn", in cui l'atmosfera cambia del tutto: l'introduzione è a cura del basso e della batteria, cui poi si aggiungono tutto il resto del comparto strumentale e la voce, qui abbastanza simile a quella ascoltabile in certi brani dei Katatonia ("Dead Letters", ad esempio), a creare una struttura evidentemente metal, ma con interessanti richiami a gruppi come i Sigur Ròs.\nSi prosegue con la title track "In tomorrow hid yesterday" (molto più malinconica della precedente), che inizia con un riff granitico di chitarra, cui dopo una trentina di secondi si uniscono gli altri strumenti. Il tema portante del brano è la riflessione "post-factum" sulla famosa idea oraziana del "Carpe Diem", tradotta non con la semplicistica frase "cogli l'attimo", bensì con la più completa e corretta "vivi al meglio ogni singolo attimo della tua vita", come evidente dall'ultima coppia di quello che in teoria dovrebbe essere il breve testo (ma che io non sono riuscito a sentire nella canzone XD): "Every worry spent on nothing / Can be a wasted something".\nSegue "In a world of a child's mind", che inizia con un assolo da pelle d'oca suonato al piano dall'ottimo Robert Palm, che al terzo minuto si presta a fare da sottofondo alla voce, che lentamente narra la morte dell'illusione di un mondo senza tempo, che si conclude, nella pozza del sangue dell'illusione morente, con una domanda lapidaria e sconvolgente: "Is it too late?". Una sola obiezione: in una bellissima traccia come questa, con una parte di piano che farebbe piangere una pietra, il "coro" finale che cacchio c'entrava?\nLa settima traccia, "Breaking of the day", molto intensa (come tutte le altre, del resto), è forse la più doom tra tutte: si caratterizza per una batteria incalzante, un cantato che piacerebbe certamente a Messiah Marcolin e una chitarra in primo piano nonostante il mix molto omogeneo.\nChiude l'album "Less than abstract", che, con il suo bellissimo intro (che, da buon musicista, mi lascia, al di là delle emozioni, con un dubbio amletico: lap steel guitar, o chitarra elettrica suonata con lo slide?) e la voce finalmente più calda, sancisce la fine della storia: "Fragile ash statue shattering and slowly / collapsing to the curled breeze [...] So soon to go / Depressing beautiful / So soon to turn / So soon life runs". Chiude il pezzo una registrazione del feedback della chitarra (forse "gestito" con la leva del tremolo).\nDa segnalare la presenza di tre "inserti", tra brevissime tracce che purtroppo non sono riuscito ad ascoltare (non le hanno mai pubblicate su Youtube).\nEccovi la tracklist completa:\n\n1. The Rabbit\n2. Woodnote\n3. Terminal Souls\n4. Navigated to the Blank Undrawn\n5. In Tomorrow Hid Yesterday\n Eventide ( not published on youtube)\n6. In a World of a Child's Mind\n7. Breaking of the Day\n Metamorphosis (not published on youtube)\n Swaying to sleep (not published on youtube)\n8. Less Than Abstract\n\nQuali vi consiglio? Ribadendo anche per questo disco che consiglio di ascoltarle tutte, mi sento di evidenziare tre pezzi bellissimi:\n\n\n\n
Music Man Luke LH\nIbanez RGIR27FE LH\nMichael Kelly Patriot Custom LH\nPeavey Vypyr\nVisual Sound Jekyll & Hyde\nTC Electronics Ditto X4\nCarl Martin Red Repeat\nDigitech Whammy DT\nNeunaber Seraphim Mono\nDolphin Sound Nettuno\nVox V847\nChase Bliss Spectre\nE-Bow Plus\n\nhttps://youtu.be/XdAtmB1ptFE
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26/lug/2012, 19:44

Ciao Walter, grazie come sempre per la recensione. Appena avrò un pò di tempo ascolterò con attenzione le tracce proposte!
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