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Sull'onda dell'iniziativa di Datev, mi aggrego anch'io alla compagnia di rivelatori di gruppi underground \n\nIntendo recensire un disco che per me è assolutamente immenso, ovvero Beacons dei Cloudkicker.\nSe non conoscete i Cloudkicker (PECCATO MORTALE!!)... bè, si tratta di un one-man project di Benjamin Sharp, che si occupa di registrazione, mixaggio e composizione di ogni traccia ( in breve fa tutto lui ).\nLa musica è una combinazione di math-rock/djent, ambient, e post-rock. Tutto strumentale. \n\nSono sempre stato appassionato della musica basata su plattern "ripetitivi" e su sonorità legate alla sperimentazione: questo disco ne è il perfetto esempio, senza mai risultare eccessivamente cerebrale o povero d'idee; al contrario, per me si tratta di opere che mi portano quasi in uno strato di trance, anche per la mancanza di forma-canzone classica (normalente è strofa-bridge di millemila minuti-strofa). \nMa oltre a questo, la musica dei Cloudkicker è estremamente espressiva, creando "atmosfere" veramente varie e ogni volta differenti, oltre che capace di sfornare riff assolutamente epici (quello di "We're goin' in. We're goin' down." me lo sogno la notte XD), lunghissime sezioni quasi ambient e qualche sorpresa ( come "untitled").\nSempre suoi, vi consiglio anche il suo secondo CD vero e proprio, Let Yourself Be Huge, a base di chitarre acustiche, ritmi zen e UNA CANZONE CANTATA (la prima che abbia mai fatto); poi TUTTI i precedenti, meno ambient e molto più djentosi (passatemi il termine XD), uno su tutti Even Thus To Deadbeats.\n\nEcco qualche canzone:\n \n\n\n\n\nP.S. Se vi interessa, trovate TUTTI i suoi lavori GRATIS sulla sua pagina bandcamp. Enjoy!
\n\nIntendo recensire un disco che per me è assolutamente immenso, ovvero Beacons dei Cloudkicker.\nSe non conoscete i Cloudkicker (PECCATO MORTALE!!)... bè, si tratta di un one-man project di Benjamin Sharp, che si occupa di registrazione, mixaggio e composizione di ogni traccia ( in breve fa tutto lui 
).\nLa musica è una combinazione di math-rock/djent, ambient, e post-rock. Tutto strumentale. \n\nSono sempre stato appassionato della musica basata su plattern "ripetitivi" e su sonorità legate alla sperimentazione: questo disco ne è il perfetto esempio, senza mai risultare eccessivamente cerebrale o povero d'idee; al contrario, per me si tratta di opere che mi portano quasi in uno strato di trance, anche per la mancanza di forma-canzone classica (normalente è strofa-bridge di millemila minuti-strofa). \nMa oltre a questo, la musica dei Cloudkicker è estremamente espressiva, creando "atmosfere" veramente varie e ogni volta differenti, oltre che capace di sfornare riff assolutamente epici (quello di "We're goin' in. We're goin' down." me lo sogno la notte XD), lunghissime sezioni quasi ambient e qualche sorpresa ( come "untitled").\nSempre suoi, vi consiglio anche il suo secondo CD vero e proprio, Let Yourself Be Huge, a base di chitarre acustiche, ritmi zen e UNA CANZONE CANTATA (la prima che abbia mai fatto); poi TUTTI i precedenti, meno ambient e molto più djentosi (passatemi il termine XD), uno su tutti Even Thus To Deadbeats.\n\nEcco qualche canzone:\n \n\n\n\n\nP.S. Se vi interessa, trovate TUTTI i suoi lavori GRATIS sulla sua pagina bandcamp. Enjoy!
