Buongiorno \nOggi stavo riascoltando, per l'ennesima volta, il Live at Budokan dei Dream Theater. Giunto all'assolo di "Hollow years", tralasciando le velocità assurde (non sono sicuro, ma credo di aver sentito gruppi irregolari 12:4 di biscrome), ho notato che, al minuto 6:44, per concludere l'assolo, Mr. Petrucci aka Dio o quasi ha eseguito un "giochetto" sulla chitarra, che sembra una specie di slide prima con il plettro e poi con le dita, dal suono molto interessante:\n\n\n\nSapreste dirmi cos'è e come effettivamente si fa?

A parte che petrucci non ama molto i gruppi irregolari ma preferisce sequenze ben squadrate (come il nostro sasix ti potrà confermare ... se ti piacciono le cose irregolari meglio ascoltare van halen), quella che fa è una classica strisciata. E si fa esattamente come glielo vedi fare . L'importante è non premere a fondo le corde, ma andarci leggeri in modo che le corde stesse non tocchino i tasti, possibilmente.

Ian ha scritto:petrucci non ama molto i gruppi irregolari ma preferisce sequenze ben squadrate (come il nostro sasix ti potrà confermare ... se ti piacciono le cose irregolari meglio ascoltare van halen)

\nAllora chissà cosa ho sentito \n\n

Ian ha scritto:quella che fa è una classica strisciata. E si fa esattamente come glielo vedi fare . L'importante è non premere a fondo le corde, ma andarci leggeri in modo che le corde stesse non tocchino i tasti, possibilmente.

\nPerfetto, oggi pomeriggio mi ci metto e sperimento (a proposito, si può fare qualcosa del genere anche con un bottleneck, con le dovute differenze, oppure è meglio se il simpatico cilindro di metallo cromato lo lascio nella custodia?)

il bottleneck è pensato apposta per NON fare quell'effetto, ma per dare transizioni fluide fra le note.\n\nLa strisciata invece sfrutta il rumore che fa il plettro (o le dita) quando scorrono sulle spire che avvolgono fisicamente le corde basse (MI LA RE). infatti, se provi a farlo sui cantini, non succede niente \n\nAh, l'effetto viene molto più marcato, e secondo me più bello, se inclini il plettro in direzione opposta a quella in cui lo stai muovendo (ovvero, come se stessi "scavando" nelle corde), o quantomeno se lo tieni verticale. Comunque, sperimenta. Più alzi il gain e più fa figo

Ian ha scritto:A parte che petrucci non ama molto i gruppi irregolari ma preferisce sequenze ben squadrate (come il nostro sasix ti potrà confermare ... se ti piacciono le cose irregolari meglio ascoltare van halen), quella che fa è una classica strisciata. E si fa esattamente come glielo vedi fare . L'importante è non premere a fondo le corde, ma andarci leggeri in modo che le corde stesse non tocchino i tasti, possibilmente.

\n\nconfermo confermo!!!

Ian ha scritto:Comunque, sperimenta. Più alzi il gain e più fa figo

\nMi sono appena trasferito, e i miei vicini sono amici di famiglia, che non si lamentano a meno che non suoni alle 3 di notte a volume altissimo, quindi posso fare tutti gli esperimenti che voglio e mettere il gain mooooolto alto

sì, va tutto bene, ma il gain non c'entra niente con il volume

Ian ha scritto:il gain non c'entra niente con il volume

\n\nLo so Però, più alzo il gain, più "forte" è il suono che esce, quindi alla fine mi ritroverei in una situazione simile a quella che si otterrebbe alzando il volume

bè... basta abbassare il volume dopo aver alzato il gain

gotenks82 ha scritto:bè... basta abbassare il volume dopo aver alzato il gain

\n\nNon rischio di vanificare le modifiche sonore prodotte dagli effetti?

in che senso?\ntendenzialmente no... il gain e il master volume sono fatti per essere separati e utilizzati indipendentemente, perchè agiscono su due punti diversi della catena.\nNegli ampli valvolari è una cosa comune giocare con i livelli di gain e master dei vari canali per avere suoni a saturazioni diverse ma allo stesso volume...\nEsempio stupido, se avessi due canali uguali, magari il primo metterei il gain a 2-3 e master a 7 per un pulito a buon volume, nel secondo gain a 7-8 e master a 3, per avere una saturazione di preamplificazione, ma mantenere il volume simile a quello del canale pulito.\nPoi è normale, se vuoi mandare in saturazione sia il preamp che il finale allora mandi tutto a cannone e speri che la casa regga

Una delle più belle canzoni dei Dream Theater. Come difficoltà di esecuzione è complessa ?

Per Petrucci direi di no \n\nA parte le battute, dipende dal tuo livello. potresti provare a suonarla e vedere se per te è complicata.\n\nIl riff non è difficile, la ritmica è sicuramente particolare perchè a John piacciono le sonorità ricercate e gli accordi sono sempre tutto tranne che scontati. L'assolo della versione cd non me lo ricordo

Ian ha scritto:Le tablature, anche amatoriali, di qualsiasi opera coperta da copyright violano il copyright stesso. Su 6corde sono ammessi solo brevi passaggi da utilizzare esclusivamente a fini esplicaivi e didattici. Mi spiace, ma ho dovuto cancellare l'ultimo post con riferimento alla tablatura del pezzo

\n\nAzz scusami non sapevo, comunque hai per caso provato a vedere le tab di questa canzone?

Ian ha scritto:Per Petrucci direi di no \n\nA parte le battute, dipende dal tuo livello. potresti provare a suonarla e vedere se per te è complicata.\n\nIl riff non è difficile, la ritmica è sicuramente particolare perchè a John piacciono le sonorità ricercate e gli accordi sono sempre tutto tranne che scontati. L'assolo della versione cd non me lo ricordo

\n\nDiciamo che il solo non è niente di che per la tecnica di Petrucci...ma si evidenzia un buon gusto, cioè quando è richiesto qualcosa di più "minimal" lui è in grado di farlo...

ragazzi finalmente riesco a farlo anche io questo giochetto grazie ai vostgri suggerimenti!!\n